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In questo numero
WONDER RINA ORIGINS
PENSIERI DI UNA MISOGINA
STEFI
CHECKLIST
SEXUAL HARASSMENT
POSTURE
FEMINIST HELP
CARTOLINE DA ISTANBUL
I DOLORI DELLA GIOVANE LIBRAIA
CRONACA NERA
CLASSE
NUVOLE DI LAVORO
LA MIA PRIMA VOLTA DA…
COSE STUPIDE
ALICE NEL PAESE…
SULLA CERTEZZA
BILANCI
LA STUDIOSA PRECARIA
SPECIALE DEBITI
L’INCHINO
PAESE
COLOPHONAnnaurla
Giacobino, Sdralevich
Nidasio
Donnelly
Doaa El Adl
E. Leoni
Pat
Isia
NR
Maldini
Bosotti
Livia, Pat
Rizzitelli, Del Bue
Sara
Mango, Ila
Ludwig
Lupo
Roz
E. Leoni, Livia, Pat
bulander, Nardi
Ila
Nidasio
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PENSIERI DI
UNA MISOGINAdi Margherita Giacobino
Lo scorso 8 marzo, giornata mondiale che celebra la violenza sulle donne, alla radio c’era una maratona di testi recitati e rantolati da novantasette attrici che raccontavano storie di donne picchiate, violentate, massacrate e molestate dagli uomini. Stremata, sono uscita di casa e c’era il corteo delle donne, e in piazza un furgone da cui una ragazza col microfono elencava altre violenze, così da non rompere la continuità della festa. Queste iniziative mi hanno fatto pensare alla profonda ingiustizia che regna su questa terra: gli uomini possono maltrattare le donne a piacere, perché io no? Per consolarmi, ho scritto questi pensieri:
Donne che non ho ucciso
(ma mi sarebbe piaciuto)La mia maestra
Anziana zitella romantica e sadica, adepta delle punizioni corporali e dell’umiliazione come metodo educativo, ci insegnava che tutte le mamme sono buone, tutti i papà sono forti; le bambine brave disegnano, si vestono e pensano in colori pastello; la prima della classe non può essere figlia di contadini e neanche di droghieri, ma del sindaco o del dottore; le meridionali sono sporche; mangiare caramelle in classe è reato, farsi la pipì addosso, sintomo di possessione diabolica. Per fortuna ormai è estinta, ma si ritiene che il numero delle sue vittime – bambine trasformate in donnine – sia incalcolabile.La collega emancipata
L’ho incontrata al bar interno, beveva succo di papaia abbracciata a un sindacalista facile, il suo sguardo m’ha detto: ‘Questo ufficio è troppo piccolo per noi due’. Fedele al principio ‘Solo una donna può farcela’, considera l’aggressività il suo pregio principale. Porta tacchi altissimi di cui, all’occasione, si serve per pugnalare le rivali (i famosi stiletto heels). Ha sposato l’uomo invisibile; ha in media due terzi di figlio (l’altro terzo l’ha dato indietro perché difettoso) e tre tate, la sua relazione più intima è con l’auricolare del cellulare.La mafiosa perbene
Ha il privilegio nel sangue, ovunque vada instaura il vassallaggio, si fa servire languidamente, non paga le multe, non fa le code, va a teatro gratis, pratica il nepotismo e il cognatismo con grande expertise, compravende alloggi in nero, vince tutti i concorsi anche senza presentarsi, è cinica, mondana e ipocondriaca, una vera femmina italiana di classe. Sposa un barone, un primario o un politico, i figli se li fa fare in Cina, che costano meno e quando si rompono li cambi e via.La portinaia di via delle Angustie
Vive in piccoli spazi, ha per orizzonte il cortile e per occhio una telecamera, coltiva piantine di basilico e grandi rancori. Vittima del suo destino subalterno, gli oppone un netto rifiuto evitando di svolgere le sue mansioni che odia, ma che non lascerebbe mai, ritenendo suo inalienabile diritto l’essere vittima di un destino subalterno e coltivare grandi rancori. Il suo terreno di coltura ideale sono i regimi totalitari, nei quali farebbe certamente carriera come delatrice di caseggiato o guardiana della pubblica morale.La mamma del figlio maschio
Lo contempla, lo bacia, lo ingrassa, annuncia con orgoglio che è prepotente e comanda lui. Spinge avanti il pancione, la carrozzina, il passeggino come una spada fiammeggiante, la folla si apre al suo passaggio, il suo ingresso al supermarket è trionfale. Quando il figlio picchia la sorellina o un compagno d’asilo prova un intimo tripudio: è un vero maschio. Quando lui non riesce più a muoversi da quanto è grasso, cerca di metterlo a dieta ma ormai è troppo tardi: il figlio maschio si guarda attorno con occhi famelici, e la prima cosa che vede è, ovviamente, lei, la Mamma. -
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Cartoline
da Istanbul -